mercoledì 21 dicembre 2011

La "realtà diminuita" di internet

Si parla di realtà aumentata (vedi il mio ultimo post) ma internet per ora con le connessioni che ci sono è solo una perdita di tempo, anzi inutile.

Anzi le connessioni lente andrebbero vietate per legge.









 

sabato 17 dicembre 2011

Web 3.0 e "Realtà aumentata"

Web 3.0 e "Realtà aumentata"

Ci sono già da un po' ma solo so della loro esistenza.
Bisognerebbe rimanere sempre sintonizzati e con gli occhi ben aperti e non basterebbe.


Per scoprire di cosa si tratta ci sono qs due link
http://websemantique.org/  per il web 3.0
e cerca "realtà aumentata" su Wikipedia.

Magari c'é già il web 4.0 e non lo so.

mercoledì 26 ottobre 2011

Il mare non bagna Napoli, Made in Naples

"Il mare non bagna Napoli" è uno dei titoli di libri che preferisco; non so la motivazione che ha portato Anna Maria Ortese a scegliere un titolo cosi', ma ancora ce l' ho in mente dopo anni che ho letto il libro.



Non sarebbe stato un titolo cosi' affascinante se la città fosse stata Milano, neanche a Milano c'è il mare, ma "Il mare non bagna Milano" non si potrebbe mai dire, in ogni caso.

In effetti "Napoli" è già un marchio, più di Milano, più dell' Italia. 

Insomma,  cercate "Napoli" sul sito Libriecopertine.altervista.org, 
http://libriecopertine.altervista.org/pagina_ricerca.php?ricerca=napoli&btn_submit=cerca e come risultato vi verra' fuori anche "Il ventre di Napoli" un libro sempre su Napoli, ma di Matilde Serao.



Il titolo, non a caso, è simile a "Il ventre di Parigi" di Emile Zola, "Le ventre de Paris".


 

















E esiste anche un altro "Il ventre di Napoli" di Valeria Perrella

che ho trovato in francese. 

E poi speriamo che non si avveri quello che ha detto Valeria Perrella, riguardo la città di Napoli, che è una sorta di lente d' ingrandimento dei problemi dell' Italia, e che quello che uccede in Italia è gia' successo a Napoli.(« Naples est la lunette grossissante des problèmes de mon pays. Ce qui se passe en Italie s'est forcément passé avant à Naples. »  Intervista a Valeria Perrella)

giovedì 13 ottobre 2011

Hopper (3) - Early Sunday morning (1930) - Una dettagliata descrizione

Descrivere un quadro non dev' essere un' impresa semplice, e se mi chiedessero di fare una descrizione di un quadro vorrei che fosse una descrizione oggettiva, una descrizione "fedele" al quadro che sto descrivendo.

Parole "oggettive", frasi impersonali, e ovviamente non si possono usare "Mi piace" "Non mi piace", ma neanche "Ci piace" "Non ci piace"

Mi sforzerei di dire esattamente e precisamente quello che vedo, non direi  "mah ... ci sono delle finestre",
perchè non mi é stata chiesta una "descrizione di massima". 
Potrei dire "quel quadro di hopper con tante finestre" , "quello con una facciata di casa rossa"! solo per fare capire di quale quadro sto parlando, perché il mio interlocutore non ha ancora capito di che quadro sto parlando, anche se gli ho detto già il titolo "Early Sunday morning", e la data, 1930.
Quel quadro li', quello con i negozi al piano terra e gli appartamenti al primo piano.

Tutto questo discorso perché non ho voglia di caricare un' immagine? l' immagine, appunto, di "Early Sunday morning" di Hopper?

Mi piacerebbe solo che ci fosse un gruppo di persone che non hanno mai visto questo quadro e che ascoltando la sua "dettagliata descrizione" si mettessero li' con i pastelli, gli aquarelli, i pennarelli, gli uniposca, a rifare questo quadro.
E la descrizione é proprio una dettagliata descrizione scritta in inglese che ho trovato qui
Dettagliata descrizione di Early Sunday morning

oppure si puo anche ascoltare la descrizione, la stessa, in cuffia:
http://progressive.playstream.com/lougiansante/progressive/AMERICANARTPROGRESSIVE/AA-HOPPER.mp3

Si tratta di un sito che spiega ed educa all' arte le persone non vedenti.
In questo caso la dettagliata descrizione serve appunto a far visualizzare il quadro, ma ogni persona alla fine della descrizione che quadro si sara' fatto?


Riporto la parte che riguarda la dettagliata descrizione:

"And now here’s a detailed verbal description of Early Sunday Morning. It’s a horizontal oil painting on canvas. It’s 3 feet tall and 6 feet wide, so it’s twice as wide as it is tall. It shows a block of three attached buildings, all two stories tall, with shops on the street level and apartments above them. The buildings extend horizontally across the painting from the left edge to the right edge. You see them as if you’re standing across the street from them.




Above all the buildings is a strip of blue sky, darker blue on the left, becoming lighter and tinged with yellow toward the right side of the painting. Below the buildings is a sidewalk, a curb, and a thin slice of the street. The sidewalk, curb, and street also run from one edge of the painting to the other.



The painting has two features that strike you right away. First, there’s nothing living or natural in it. No people, pets, birds, flowers or trees…though there are hints of human activity in the apartment windows above the stores. And second, the sunlight in the painting is strong, almost harsh. Hopper often used unusual lighting to help capture the mood of his scenes. I’ll talk more about both of these features in a minute.



About a third of the way in from the left there’s a fire hydrant on the sidewalk. And slightly right of center on the sidewalk there’s a barber’s pole with red, white, and blue diagonal stripes. Except for the barber’s pole, there’s no way to know the business of the stores. The storefront windows have lettering on them, but you can’t make out the words.



The storefronts on the left and in the center are painted green and have rolled up awnings above their windows. The store on the right is painted red.



The second floor above all the stores is painted deep brick red. There are ten apartment windows, all the same size, stretching across the stores below. Some windows are open, some have yellow shades pulled down to differing lengths. Some windows have dark window coverings. A few have white curtains. Each is slightly different, hinting at a life being lived beyond our view. In this small detail, Hopper makes us acutely aware that people are missing from the picture.



The sunlight on the buildings is very bright, and it’s shining into to the painting from the right. You can tell by the shadows. Both the barber’s pole and the fire hydrant cast long, dark shadows to the left, as they block the sunlight coming from the right. The length of these shadows shows that the sun is still rising and low on the horizon. It’s the sunlight and the absence of people that suggest the time is early morning and that the day of the week is Sunday, when few people are outside working or shopping.



Now here are details about how Hopper designed his painting to help him communicate a strong feeling that all is not well in this simple street scene.



At first glance, the painting’s composition seems highly balanced and symmetrical, with a regular pattern of buildings and windows. But a closer look shows that the painting is filled with asymmetrical elements. For example, the shades in the second-story windows. They’re different colors. And every shade is open to a different length.



Also the window on the extreme right and the store below it are cut off at the edge of the painting. We assume the buildings continue on past the edge of the frame. But this kind of framing makes the painting feel a bit asymmetrical and makes us a bit uneasy. At first we don’t notice these asymmetries because we are used to seeing photographs and movies with similar compositions. And in fact, Hopper had a keen interest in the movies and it shows in how he composed his paintings and how he used light in his paintings.



A final bit of asymmetry is at the upper right corner of the canvas and when you notice it the uneasy feeling grows. Above the last building, a small black rectangle raises…possibly the edge of a skyscraper behind the small row of buildings. It doesn't catch your eye at first, but once you notice it, the idea of a tall building changes the whole picture. A threat overshadows the otherwise quiet street. There’s a sense that something is about to eradicate America’s small-town way of life in 1930. Something’s about to be lost in the commerce and technology of the modern age.
"

sabato 1 ottobre 2011

HOME SWEET HOME

Casa dolce casa, home sweet home, ...ma le case che vengono raffigurate sulle copertine non sono sempre cosi' dolci.

Anzi sono spesso l' esatto contrario.

Perchè?

Perchè siamo cosi' abituati ad associare la casa alla famiglia, al familiare, quindi alla pace e alla tranquillità, che sarebbe scontato.
L' immagine della casa sta, quindi, a volte, a designare un romanzo giallo o inquietante, in qualche modo, come in Gente che bussa alla porta

mercoledì 28 settembre 2011

La guerra dei mondi, occhi, tripodi

Nel mio sito non c' é neanche una copertina di Wells, lo scrittore de L' uomo invisibile, La macchina del tempo, e La guarra dei mondi, mitico film dove queste scene vorrei leggerne i brani corrispondenti nel romanzo:

La scena in cantina 1

Scena in cantina 2

sabato 24 settembre 2011

PHYCO dalla copertina del libro all' asciugamano del MOTEL




La casa di Norman Bates che é posta su un altura dietro il MOTEL





La casa di Norman Bates è una dell più inquietanti del cinema, anche per il suo stile Gotico e perché si trova su un' altura dietro il Bates Motel.

Anche la presenza di una casa di questo tipo sulla copertina del romanzo "Gente che bussa alla porta" di Patricia Highsmith, è un inconfondibile indicazione per quanto riguarda il genere del romanzo, che è un romanzo giallo appunto http://www.libriecopertine.altervista.org/categoria_scheda.php?id=435






mercoledì 21 settembre 2011

HOPPER (2)

Le copertine di Edward Hopper sono raggruppate qui

Tutte le copertine di Hopper

Sono in tutto 11, escludendo una copertina doppia - e    sono suddivise in questo modo:

4 ESTERNI di casa +

 2 INTERNI di casa o locale +

4 interni visti dall' esterno =
10 copertine 

ne manca una

mercoledì 14 settembre 2011

EDWARD HOPPER (1)

Recensione di Alessio Moitre al libro "Edward Hopper" di Mark Strand, Donzelli, 2003


"I quadri di Hopper colgono gli istanti, come fotografie fermano il tempo. Uomini e donne sono sospesi, guardano verso lo spettatore oppure si interrogano guardando l’infinito. "

sabato 27 agosto 2011

L' inverno della cultura

Ci sono argomenti e temi che ritornano sempre, come ad esempio
la high culture e la low culture.
Nell' articolo  Quelli che hanno ucciso l' arte (di Trione Vincenzo) sono i responsabili di un crimine etico,
perchè per René Clair (autore del libro recensito "L' hiver de la culture"), "esistono frontiere che non bisogna mai valicare tra la cultura alta - fatta di sculture e quadri - e la cultura pop, fatta di cartoon, graffiti, video".
«La discesa dall' high culture alla low culture è una discesa agli inferi». 

E ci sono altri temi che sono collegati a questo come

MUSEI = GRANDI MAGAZZINI
il "CULTURALE" anziché la CULTURA

Ma quello che mi ha colpito è l' inizio della recensione del libro L' inverno della cultura, che inizia cosi':
N on ne potete più di Biennali invase da installazioni simili a discariche, di gallerie occupate da esercizi concettuali incomprensibili? Non ne potete più di animali in formaldeide, di sculture fumettistiche, di pontefici abbattuti da meteoriti? Provate un profondo fastidio di fronte alle mostre blockbuster e al degrado di molti musei, trasformati in supermarket?

L' animale in formaldeide è lo squalo in formaldeide di Damien Hirst, che testimonia della "impossibilità" di una persona viva di pensarsi morto.  Della impossibilità di uno squalo morto di resuscitare (!)...





Nella categoria  la_letteratura_va_a_corte_dal_fumetto del sito libriecopertine.altervista.org, sotto la voce IMMAGINI ho messo appunto le copertine che interpretano "l' hiver de la culture" della copertina;

Queste immagini hanno soggetti tipo:
fumetti manga, lego, fumetti e basta, animali di cartapesta o formaldeide, banbole barbi con la parrucca, balenine di plastica  etc


La letteratura va a corte dal fumetto per clonarne storie e trame: in questo caso in un bel libro "Letteratura e merci" Vincenzo Dragosei parla di degenerazione della letteratura di primo, secondo e terzo grado, a secondo della patologia riscontrata.




P. S. La FORALDEIDE PROVOCA IL CANCRO

"La formaldeide è rilasciata per l'aria da molti prodotti per la casa e si può respirare in formaldeide durante l'utilizzo di questi prodotti. vernice di lattice, indurente unghie, e lucidare le unghie rilasciare una grande quantità di formaldeide nell'aria. Compensato e truciolare, così come mobili ed armadi fatto da loro, prodotti in fibra di vetro, tappeti nuovi, laminati decorativi e alcuni premere permanente tessuti emanano una moderata quantità di formaldeide. Alcuni prodotti di carta, come i generi alimentari borse e asciugamani di carta, liberano piccole quantità di formaldeide. Poiché questi prodotti contengono formaldeide, si può anche essere esposto sulla pelle toccando o venendo a diretto contatto con loro. Si può anche essere esposti a piccole quantità di formaldeide nel cibo che mangiare. Non possono essere esposti a formaldeide in acqua che bevete perché fa non durano a lungo in acqua.




Molti altri prodotti per la casa contengono ed emanano la formaldeide, anche se l'importo non è stato accuratamente misurato. Questi prodotti comprendono detergenti per la casa, pulitori della moquette, disinfettanti, cosmetici, farmaci, ammorbidenti, colle, vernici, e antisettici. Voi può anche respirare la formaldeide se usate unvented gas o kerosene all'interno di riscaldamento o se si o qualcun altro fuma un sigaro, sigaretta, o all'interno del tubo. La quantità di formaldeide in case mobili è solitamente superiore a quello che è nelle case convenzionali a causa della loro aria inferiore fatturato.



"

mercoledì 24 agosto 2011

Narrate , uomini, la vostra storia, e non abbiate paura

Ho inserito una nuova copertina di un libro di Alberto Savinio, che si intitola "Narrate, uomini, la vostra storia".



Da dove arriva un titolo del genere?
"Narrate, donne, la vostra storia, e non fatevi mettere i piedi in testa" sarebbe stato più simpatico.
Comunque ... in copertina c' è   ancora un dipinto del 1925-1926 di  Alberto Savinio, scrittore e pittore.

La categoria in cui sono presenti questo tipo di copertine é ILLUSTRAZIONI DELL' AUTORE, sotto la voce IMMAGINI. 

Si possono vedere direttamente qui

http://www.libriecopertine.altervista.org/3_illustrazioni_dell_autore.html

Ci sono copertine di GÜNTER GRASS, DINO BUZZATI...

mancano quelle di Kafka, Santacroce Isabella, DE CARLO, Lalla Romano e tante altre.